La sostenibilità ambientale in edilizia: la sfida di PURO
Si tende spesso a confondere la sostenibilità ambientale in edilizia con la bioedilizia.
Quando parliamo di ecocompatibilità, non dobbiamo riferirci solo all’impatto ambientale degli edifici, spesso facendo riferimento solo al risparmio energetico di una particolare costruzione, ma dobbiamo allargare il concetto anche al ciclo di vita dei materiali che compongono ogni costruzione.
L’ecocompatibilità di un materiale edile non è affatto scontata: ogni anno l’estrazione delle materie prime nell’industria è di circa 90 miliardi di tonnellate e il solo comparto edile produce 4500 miliardi di tonnellate di cemento ogni anno ed è responsabile di circa l’8% delle emissioni di CO2 in atmosfera.
L’impatto ambientale dell’edilizia è quindi un punto sul quale lavorare, per questo abbiamo sviluppato un metodo estrattivo che ci permette di rendere sostenibile tutto il processo di estrazione.
Prodotti edili sostenibili per l’ambiente
La sostenibilità ambientale in edilizia è spesso associata unicamente all’efficienza energetica, ma c’è un altro aspetto fondamentale: l’uso di materiali sostenibili. Questi, infatti, dovrebbero essere prodotti con materie prime rinnovabili e dovrebbero essere facilmente riciclabili a fine vita.
Per costruire una casa sono necessarie in media 200 tonnellate di inerte, nel 90% di casi di sabbia, un materiale sempre più scarso, che richiede migliaia di anni per essere rinnovato. I materiali PURO usano come inerte la dolomia, disponibile in grandi quantità ed estratta secondo criteri di sostenibilità.
L’uso della calce come legante, inoltre, permette il completo riciclo degli scarti sotto forma di inerte perché, a differenza del cemento, la calce può essere usata come materia prima seconda senza rischio di interazione chimica.